martedì 24 marzo 2009

I QUARANT'URI

LE QUARANTA ORE DI ADORAZIONE
tradizione antica e sempre molto sentita è quella delle quarantore che hanno luogo dalla domenica pomeriggio al martedì sera. certo le modalità e gli usi sono molto cambiati nel tempo, ma esse rappresentano ancora un punto di riferimento, un cardine della settimana Santa per i castelbuonesi. mi ripeto sottolineando che non andrò a fornire solo un quadro (seppur generale e mai completo) della tradizione così come è oggi ma scaverò anche nel passato e nella memoria lasciataci dagli anziani...che come si sa amano raccontare.
a raputa di l'uri Santi il pomeriggio della Domenica delle Palme, la Madrice Nuova entra in fermento. la congregazione del Santissimo Sacramento (che descriverò parlando del Giovedì Santo) si è radunata nella propria cappella in attesa che si inizi. sono le 16.00 in punto quando l'arciprete, o chi per lui, sia accinge a preparare l'Ostensorio per la solenne processione.
non è un caso che sia proprio questa vetusta confraternita ad aprire le Ore di adorazione. Infatti è antica tradizione che siano i suoi confrati a portare il baldacchino nelle occasioni importanti. la processione è pronta. fa il giro della piazza e rientra in chiesa accolta dai fedeli in preghiera.
il sacerdote sale lentamente sull'altare maggiore ed espone il Santissimo nel tronetto seicentesco.
le quarantore sono ufficialmente aperte. d'ora in poi si susseguiranno i pellegrinaggi e le ore di adorazione delle confraternite, delle associazioni e delle scuole. ogni giorno dalla mattina (raputa) alla sera dopo la Celebrazione (chiusura) si alterneranno incessantemente i gruppi di fedeli, mentre un predicatore, chiamato per l'occasione, guiderà la riflessione.

l'apparatu da Matrici
benchè la dizione resti invariata, poco resta dell'Apparatu che veniva "cunzatu" alla Matrice Nuova in occasione di tale celebrazione. se pensiamo che fino ad un trentennio fa la chiesa era ancora decorata sontuosamente ma aveva già ridotto i fasti è facile intuire che anticamente doveva esistere quella che chiameremmo una "drappeggiata barocca".
oggi, scomparse le stoffe di sfondo (che coprivano l'abside dietro il tronetto), scomparsi i grandi drappi e le grandi volute di fiori, restano i lunghi drappi rossi alle colonne e i drappi riccamente decorati del presbiterio. fiori e ceri, ridotti, restano tuttavia sull'altare maggiore.
scomparsa l'uso dell'illuminazione degli altari laterali con candele e ceri e sostituita dall'accensione del grande numero di lampadine elettriche presenti in tutta la chiesa.
in questa occasione si lucidavano le ninfe a discesa e si apponevano ceri più grandi per meglio illuminare l'intera chiesa.
a trasuta da Matri u Rusariu
attesissima dai cittadini castelbuonesi è l'ora di adorazione conclusiva della giornata della Domenica con la solenne Benedizione e l'entrata delle due congregazioni della Madonna del Rosario. l'entrata diciamo "standard" di tutte le congregazioni prevede una piccola processione esterna dalla sagrestia con a capo lo stendardo e seguendo l'ordine processionale, il governatore regge in mano il "tabarè" (vassoio d'argento) con l'offerta di denaro tra i fiori (un tempo erano offerti anche cera e fiori per l'addobbo). diverso privilegio hanno le due confraternite maschili dedicate a Maria Santisisma del Rosario. partono dalla propria sede (oratorio del rosario) e giungono processionalmente alla matrice gioiosamente accompagnate dalla banda musicale. quest'uso fu prima della Compagnia del Rosario (che così sottolineava la sua importanza e la sua antichità), quando poi avvenne la scissione con la congregazione essa ne acquisì il costume.
la banda musicale ha inoltre l'obbligo di sostare davanti il portone maggiore e, al momento della benedizione suonare il tradizionale "noi vogliam Dio".in questa occasione si accende la ninfa grande dell'arco trionfale che da questa congregazione fu donata.

San Pasquali rapi e chiuri
di varia interpretazione è tra i castelbuonesi l'uso di aprire e chiudere la giornata del Lunedì della confraternita di San Pasquale baylon. alcuni confrati lo interpretano come un privilegio dovuto all'importanza della confraternita nel tessuto sociale castelbuonese, altri vi vedono un originario vanto perchè potevano permettersi economicamente doppia offerta. qualcuno della confraternita stessa lega l'uso all'iconografia del Santo che ha come emblema l'Ostensorio.
a mio parere è da accettare come "in parte buona" la prima spiegazione e corredarla con la seconda. la terza è molto probabile ma, se vera, di origine prettamente culta. bisogna tuttavia sottolineare, ad onor del vero, un particolare zelo della confraternita di San Pasquale verso il Santissimo Sacramento. sono documentate infatti le "messe ò cimiteru" a cui precedeva l'esposizone del Santissimo ogni lunedì dell'anno.

a chiusura du comuni
altra attesissima "trasuta" è quella dell'amministrazione comunale che, insieme alla confraternita di San Vincenzo Ferreri, chiude le Quarant'ore martedì sera. partendo processionalmente dalla casa comunale, l'amministrazione si dirige in chiesa accompagnata dalla banda musicale e preceduta dal Crocifisso dell'aula consiliare. è la chiusura ufficiale di questa parte della settimana Santa. ultimo barlume di festa sarà il giovedi in occasione della Coena Domini.

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